Da inizio aprile 2025 è stata aperta una nuova comunità di Missionarie della Consolata a Roccaporena, paese natale di Santa Rita, a pochi kilometri da Cascia, e mèta di molti pellegrinaggi.
La strada si snoda tra leggeri saliscendi e curve per le montagne dell’Appennino umbro, ricoperte di boschi che sfoggiano mille tonalità di verde. Arrivate a Cascia, ci saluta una grande statua di Santa Rita, e proseguiamo la nostra strada verso Roccaporena, piccolissima borgata incastonata nelle montagne, a 5 kilometri di distanza.
A Roccaporena sono custoditi e valorizzati i luoghi in cui Santa Rita ha vissuto come bambina, ragazza, giovane donna, moglie e mamma: la casa in cui è nata, quella in cui ha vissuto la vita familiare, la chiesa in cui si è sposata, e lo “Scoglio”: una sommità rocciosa in cui pregava intensamente e riceveva in dono esperienze mistiche di incontro con Dio e con i Santi.
C’è anche l’orto del miracolo, che la lega alle rose: ormai morente, chiede a una cugina di portarle rose e fichi. Era inverno, ma miracolosamente la donna trova quanto la Santa le ha indicato: due rose e un fico.
I pellegrini sono numerosi, soprattutto nel mese di maggio, dedicato a Santa Rita. L’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha invitato l’Istituto ad aprire una presenza a Roccaporena. La motivazione non è stata, come potremmo pensare, la collaborazione all’intensa attività pastorale/organizzativa: quello che è stato chiesto è una presenza per l’accoglienza e l’ascolto. Mai come oggi c’è bisogno di accoglienza e ascolto, aspetti così strettamente uniti alla consolazione.
A Roccaporena si arriva passando per una gola stretta. Il primo a salutare i pellegrini è lo Scoglio della preghiera, e poi ci sono adesso quattro Sorelle, che accolgono con un sorriso e donano il proprio tempo a chi ha bisogno di essere ascoltato.