Nella festa dell’Immacolata, lunedì 8 dicembre 2025 Suor Anacélia Wache Tembe e Suor Francesca Allasia hanno emesso la Professione perpetua nel Santuario di San Giuseppe Allamano a Torino. Ha presieduto la celebrazione il Card. Giorgio Marengo, missionario della Consolata.
Suor Anacélia e Suor Francesca, raccontateci questo momento così bello!
“E’ stata celebrazione di famiglia, tante le persone venute, vite tanto diverse: c’erano tutti i “colori”, le “misure” e le età! Persone conosciute nella giovinezza, e che adesso sono genitori… ognuno ha fatto il proprio cammino. Sono venuti a celebrare e condividere questa gioia con noi. E questa è la nostra vita: siamo sorelle e madri per tutti. C’era tanta emozione!” ci condivide Suor Francesca.
E c’erano tante Sorelle, presenti nel Santuario o collegate online: “Lo spirito forte di Famiglia con cui si è vissuta la celebrazione rappresenta bene il cammino compiuto: siamo state accompagnate fin dai primi passi, già da quando abbiamo bussato la porta, accompagnate piano piano, nei passi lenti, in quelli più spediti…
E’ stato dire SI a Dio, il Dio fedele che ci ha sempre accompagnate, in tutte le forme e i modi. E’ stato proprio un andare a dire grazie. Per la bontà e fedeltà del Signore” continua Suor Anacélia.

Durante l’omelia, il Card. Giorgio ha parlato di un “sigillo”:
“La Professione perpetua è il completamento di un percorso, un sigillo dato a una scelta definitiva vagliata da chi la compie e chi la riceve. Questa scelta è nella forma specifica delle Missionarie della Consolata, per la missione ad gentes”.
“Il SI per sempre era nel cuore da sempre. Adesso è stato sigillato” ci dicono le Sorelle, riprendendo l’immagine usata dal Cardinale “L’impegno è nella donazione quotidiana”.
E poi, un gesto molto significativo: “Il Card. ha messo le nostre formule di professione sotto il corporale. E’ molto forte. Eravamo offerte sull’altare. E questo dobbiamo viverlo in modo molto concreto e generoso”.
E adesso, cosa cambia nella vostra vita?
E’ un po’ come quando si diventa madri di famiglia: già eravamo suore e “madri”, ma adesso con l’impegno per esempio c’è questo senso che la casa, il focolare, è la sposa che lo tiene vivo, che lo deve curare bene. E’ maggiore senso di responsabilità, di amore profondo per curare questo focolare per chi viene, e per lo Sposo che vi abita. Io sono sempre io, sono sposa e voglio vivere da sposa.
Con questo sì, c’è una spinta per vivere con più radicalità e consapevolezza. Adesso che il cammino è sigillato, è consumato. Questo spezzarsi del Pane, è un impegno a vivere senza misurarsi.
Questa non è una conclusione, è un inizio. E’ un allargare la casa, sempre fare spazio: diventare quella sala, il Cenacolo, che accoglie il Giovedì Santo, pronta per accogliere il Signore e i suoi, che è l’umanità. Desidero essere questa stanza sempre pronta per accogliere.

Per arrivare a questo SI, a questo “far spazio al Signore e all’umanità”, avete speso un anno di preparazione, nella comunità di Castelnuovo Don Bosco. Come è stata questa esperienza di formazione e preparazione?
Un anno importante, cominciarlo è stato difficile: venivamo da realtà in cui correvamo tanto e incontravamo tanta gente. Ci si ritira in disparte con il Signore per stare con Lui e rileggere la vita. Non è stato facile.
Ma poi, camminando, abbiamo preso in mano le esperienze vissute, e alla fine dell’anno possiamo ringraziare: c’è stato tanto dono, uno scendere nel cuore, ritrovare un rapporto con il Signore ravvivando il fuoco.
Anche il confronto tra noi, che veniamo da realtà molto diverse (Suor Anacélia dalla missione in Kenya e Suor Francesca dalla missione in Mongolia), è stato molto arricchente. E’ stato un cammino alle origini, nel paese natale di San Giuseppe Allamano. Solo così potevamo trovare la risposta autentica del SI per sempre.
“Il Signore c’era e non sapevo” disse Giacobbe nella Bibbia. Quest’anno è stato un “a tu per tu” con il Signore, che mi ha riportato e ha risignificato la mia vita, questo Signore che è stato sempre lì, accanto.
AUGURIAMO A SUOR FRANCESCA E A SUOR ANACÉLIA
UN BUON RITORNO ALLE LORO MISSIONI!
E assicuriamo la nostra preghiera e il nostro affetto!




