La testimonianza di Suor Blanca Yolanda, Missionaria della Consolata colombiana, ci dona la ricchezza del cammino missionario. Accompagniamola nella memoria grata!

Sono suor Blanca Yolanda Mancera Lombana, nata il 4 marzo 1962 in un piccolo paese del centro di Colombia, chiamato Quetame. Ai 18 anni ho risposto alla chiamata di Dio, quando avevo appena finito la scuola secondaria in Bogotà, entrando nella nuova familia delle Suore Missionarie della Consolata. Fin dall´inizio ho percepito che questo era il mio luogo, quí Gesù aveva piani stupendi per il mio futuro. Ero felice di stare quì, felice di rispondere con generosità e tutta la mia vita al servizio  della Missione. Mi sono proffondamente innamorata di Gesú e il suo Regno, e percepivo che la Madonna Consolata mi portava delicatamente per mano.

Entrai nell’ Istituto della Suore Missionarie della Consolata e dopo la formazione iniziale ricevetti come regalo la destinazione missionaria tra il popolo yanomami del Brasile. Con loro visse 10 anni, che ho considerati i piú ricchi, fertili e speciali della mia vita. Amavo stare con loro, mi piaceva sedermi per terra accanto a loro per ascoltarli, imparare la loro cultura e lingua; era bello ed emmozionante uscire di casa ed addentrarmi nella floresta fitta di alberi e vivere con i yanomami le più incredibile avventure, di raccogliere frutti silvestri, pescare nei piccoli fiumi usando il metodo di adormentare i pesci con una sostanza naturale e poi prenderli con la mano e metterni nei cesti, era cosí bello vivere con loro le feste religiose proprie della cultura. Amavo le reunioni, le assemblee con anziani, donne e giovani, quanto imparavamo reciprocamente. È stato difficile uscire di questa missione, mi ero innamorata della semplicitá, della gioia, delle feste, della spiritualità, ecc. della gente, ma l`obbedienza mi ha tolta da questa terra e mi ha chiesto un`altro servizio. La Vergine Consolata che mi aveva portato tra i Yanomami, lei stessa mi portava altove e con lei andavo fiduciosa e senza dubbi.

Dopo 10 anni di servizio interno per la mia famiglia religiosa, sono ripartita. Oggi vivo la missione nel Venezuela tra i Popoli Originari dell`Amazzonia. Sono arrivata nel 2016, proprio quando Venezuela si trovava nella crisi più acuta della sua storia, per la situazione politica e sociale creata a causa della guerra del potere. Nuovamente sentii la gioia de essere stata prediletta da Dio per offrirmi l`opportunità di essere un piccolo segno di consolazione tra i più vulnerabili, i poveri, i bambini, gli indigeni… qui posso condividere le sofferenze, le angosce, le paure della gente. Vivo insieme a Sorelle ben impegnate nel servizio amoroso a chi più ne ha bisogno, secondo la metodología e carisma di Padre Allamano

La città dove mi trovo si chiama Puerto Ayacucho, luogo di frontiera con la Colombia. Ma posso dire che non si tratta di un popolo solo, sono tanti popoli in una sola terra. Qui ci sono popoli originari Wuotthuja, Hoti, Baré, Ñeengatú, Tukano, Yekwana, Yanomami, Wayú, Jivi, Warequena, Baniva, Curripaco, etc. Tutti provenienti delle loro comunità, venuti in città in ricerca di migliori opportunità, e di qui non vogliono più andarsene, anche se hanno parenti nei loro luoghi di origini all`interno della foresta.

Ecco la nostra sfida nel lavoro missionario nella pastorale indigena urbana: accompagnarli nelle loro difficoltà, restare accanto nei momenti di gioia e di lutto, ascoltarli quando cercano con chi sfogare le loro angosce, capirli nelle scelte che fanno, e tutti questo, perchè, arrivando in una cittá che poco o niente si interesa per i popoli originari, devono agiustarsi da soli e vivere come “non indigeni”, quì, devono dimenticare sue origini, la loro lingua e cultura, rimanere zitti quando violentando suoi diritti umani. Davanti a  Questa realtà,  nel nostro proggetto missionario, gli offriamo un ambiente sicuro e sereno dove si possano radunare, celebrare secondo le loro culture, parlare le loro lingue. Abbiamo cura dei più fragile sopratutto bambini, anziani e donne in cinta con una buona alimentazione. favoriamo piccoli progetti perché imparino qualche arte per guadagnarsi la vita. Curiamo la loro vita spirituale , avvicinandoli alla Parola di Dio, ai sacramenti, alle celebrazioni religiose. Siamo con loro in tutti i momenti che hanno bisogno, visitando costantemente le loro famiglie. Soproatutto aprendo le porte della nostra casa e le porte dei nostri cuori tutte le volteo che cercano aiuto.

Davanti a questo panorama, si può capire perché sono così affascinata della mia vocazione missionaria! Come mi sento bene restare nella città di Puerto Ayacucho! Come sono felice di donare la mia vita giorno dopo giorno, tra i popoli originari! Anche con poche risorse umane e materiale, però c’è Gesù da offrire, Lui vera consolazione, in cui ho tutta la forza. Mai mi sono sentita da sola nel camino, anche perchè la nostra Mamma Consolata mi sostiene come solo lei sa farlo.

Nel mio cuore c’ è molta gratitudine e fino a quando Dio vorrà, sarò a sua disposizione e prego perché tante giovani oggi abbiano il coraggio di rispondere alla chiamata che Gesù, senza paura, perché offrire la propria vita al servizio dei fratelli è un grande privilegio.

Sr. Blanca Yolanda MC