Suore Missionarie della Hermanas Misioneras de la Irmãs Missionárias da
Consolata

BENVENUTI, BENVENUTE! 

¡BIENVENID@S!

BEM-VIND@S!

La mia vita missionaria in Mozambico

Il mio cuore aveva un mix di tanti sentimenti: molto felice per poter arrivare in questa terra, aperta per poter accogliere quello che il Signore mi ha preparato, ma anche sentivo timore, sapendo che il Mozambico stava vivendo un momento di instabilità e mancanza di pace, specialmente nella parte nord del paese. Ma avevo tanta fiducia nel Signore.

I primi passi

Sono stata accolta con tanta gioia dalle Sorelle che mi aspettavano, e  da questo caro popolo, che mi ha accolto con sorriso e semplicità. Questa accoglienza mi ha fatto sentire a casa da subito.

Quando sono arrivata non potevo dire molte parole, perché non conoscevo la lingua, ma  parlavo più con il linguaggio del sorriso e dell’amore. Sono rimasta alcuni mesi nella capitale Maputo per potere imparare la lingua.

Ringrazio le sorelle e le persone che incontravo con loro: mi  aiutavano tanto con la pratica della lingua, dopo averla studiata a lezione, e mi incoraggiavano tanto a parlare, mi corregevano quando sbagliavo con tanta semplicità, in poco tempo sono riuscita a capire qualcosa, ed esprimere quello che avevo bisogno di dire.

E’ stato un momento molto buono, per imparare. In questo  tempo di vita nella capitale, ho partecipato alla vita della chiesa in vari modi, condividendo il cammino con la gente e con altre religiose.

Quello che mi ha toccato tanto e mi dava tanta gioia è la semplicità di vita, l’accoglienza che fa sentire tutti a casa, senza distinzione, la liturgia animata in maniera molto vivace, piena di simboli culturali, con significati molto profondi, la Chiesa aperta ministerialmente, dove tutti possono svolgere un servizio, specialmente le donne e i laici.

Ho avuto anche la grazia di partecipare alla cura delle sorelle malate, è stato un momento di grazia poter partecipare all’ultimo tratto delle loro vite, fino all’ultimo momento. Ho imparato tanto da queste sorelle: la fedeltà alla vocazione e missione fino alla fine, l’amore grande a Cristo anche nel momento del dolore, amore grande alla Consolata  e al nostro Padre Fondatore, l’amore al popolo a loro affidato. E’ stato un regalo che mi sfida, all’inizio della mia vita missionaria in questa terra.  

A Massinga

Dopo lo studio della lingua, sono stata inviata a Massinga nella provincia di Inhambane, a 500 km dalla Capitale, una città con grande movimento di persone. Quando sono arrivata ho incontrato una comunità di quatro Sorelle, per un po’ siamo state cinque, adesso siamo tre Sorelle. Sono stata accolta calorosamente da parte di tutti, dalle sorelle e dalla comunità cristiana.

La comunità presta il suo servizio nella parrochia, dove collaboriamo con tre sacerdoti diocesani, visitando le comunità, le famglie, i malati, i gruppi… Lavoriamo anche nella scuola materna, e nel centro di accoglienza delle ragazze che vengono a studiare a Massinga.

Partecipiamo anche ai momenti di gioia e di tristezza della gente: nelle celebrazioni di vita: matrimonio, sacramenti, compleanni, e anche nei momenti di difficoltà: accompagnando persone che vivono momenti duri, come il lutto, a stando insieme al popolo nei momenti di instabilità politica.

I momenti di festa sono di grande valore, perché questo popolo riconosce che la vita e dono di Dio, e la festa è il momento per dire “grazie”, insieme come famiglia, con parenti e amici.

Con le studenti

Vivo gran parte del mio tempo con le ragazze nel nostro centro di accoglienza: provengono da zone rurali, prive di scuole secondarie. Le loro famiglie non si possono permettere lo studio dei figli, perciò come comunità le accogliamo e le facciamo sentire a casa, e così permettiamo loro di frequentare le superiori qui in città.  Alcune di loro hanno chiesto di poter entrare nella nostra famiglia Consolata.

Il lavoro grande è farle sentire accolte, amate, accompagnate, e valorizzate, dando spazio a ognuna di loro per crescere secondo il proprio ritmo, ascoltandole e provando a rispondere alle loro preoccupazioni.

Sono molto felice di potere far parte della costruzione del loro futuro, mi da tanta gioia vedere la crescita di queste giovani donne e la trasformazione della mente e del cuore.

Quello che ho imparato

Stare nella missione è sempre un momento per imparare: attraverso queste ragazze e le persone che mi circondano imparo tante cose, specialmente i valori, per esempio mi hanno insegnato tanto il rispetto alle persone: quando si saluta un gruppo, non si fa un saluto generale, ma si saluta ciascuno, chiedendo come sta. Ho sentito che questo è molto bello, perché mostra il valore di ogni persona. E così potrei dire per tante altre cose.

Ringrazio il Signore che mi ha dato l’opportunità di vivere e condividere la mia vita con questo popolo, che mi ha aiutato tanto a crescere di più nella mia vocazione  missionaria. In questi anni ho imparato che la missione non è solo insegnare, o fare le cose, ma anche è molto importante la missione dell’ascolto con il cuore, essere presenti, che la persona si senta accolta, ascoltata, e valorizzata.

Qui non si contano tanto le ore, ma si da il tempo. Il popolo mi ha insegnato a dare tempo per tutto quello che faccio, perché a volte noi corriamo di qua e di là, ma dimentichiamo il valore della persona.

Suor Elda Kanisia, mc

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