Questo 1 gennaio 2024, allora, è davvero un’occasione per ricominciare a dire a tutti che “Pace a voi” è una parola irrinunciabile del Vangelo di Gesù; che riconoscersi fratelli e sorelle non è una vaga aspirazione del cuore, ma una precisa scelta di campo nei rapporti tra le nazioni; che la riconciliazione tra i popoli non è un orizzonte buonista, ma un futuro che si costruisce anch’esso “a pezzi”, cominciando dai gesti quotidiani di incontro tra chi dice basta alla logica del nemico.